Benvenuti al Museo

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Benvenuti al Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara: un museo profondamente radicato nel territorio e immerso nella storia della città che vi condurrà attraverso un affascinante percorso tra geologia e zoologia, paleontologia e temi ambientali odierni. Il Museo Civico di Storia Naturale nasce nella seconda metà dell’800, in collegamento con il corso Universitario di Mineralogia e Zoologia della Civica Università di Ferrara. L’inaugurazione avviene ufficialmente il 26 maggio 1872, nelle sale dell’ex convento delle Martiri, situato in via Roversella, non troppo distante dalla sede attuale. La direzione del Museo, unitamente alla cattedra di Storia Naturale, è affidata a Galdino Gardini, il quale, curando attivamente i rapporti con numerosi benefattori e donatori, riesce ad incrementare rapidamente le collezioni, che ben presto arrivano a contare più di 74.000 esemplari di zoologia, mineralogia, geologia, paleontologia ed etnografia. Il 1892, con il pensionamento di Gardini, segna però l’inizio di un lungo periodo di decadenza per il Museo che, ufficialmente per inventario, viene chiuso al pubblico. Il Comune ne affida poi la direzione a vari personaggi anche illustri che però non ne hanno particolarmente a cuore le sorti. Le collezioni vengono infatti spostate dalla sede originaria e smembrate in varie collocazioni. Negli anni ’30 del Novecento, per esigenze di prestigio dell’allora amministrazione fascista, si decide di realizzare, fra le vie Palestro, De’ Pisis e Boldini, il cosiddetto “Quadrilatero della Cultura”, negli spazi centralissimi occupati dall’antico complesso Sant’Anna, dove fino a qualche anno prima risiedeva l’ospedale della città. Nell’ambito di questa nuova progettazione urbanistica, firmata dal ferrarese Carlo Savonuzzi, viene edificata anche la nuova sede del Museo che sarà inaugurato nel 1937. Tuttavia, la vera rinascita del Museo si avrà soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale, a partire dal 1952 quando, sotto la direzione di Mario Francesco Canella, docente universitario di Zoologia ed Anatomia comparata, l’ingente collezione di materiali ottocenteschi, recuperati e restaurati, si arricchisce di nuove acquisizioni e l’istituto viene ufficialmente riaperto al pubblico. Negli anni ‘70, l’Università lascia definitivamente la sede del Museo, che, da quel momento in poi, aggiunge il suo ruolo di testimone della varietà delle scienze naturali nel mondo, quello di istituto profondamente integrato nella realtà geografica e culturale che lo circonda. Con Fausto Pesarini, incaricato della direzione fra il 1982 e il 2011, si assiste ad un nuovo slancio in particolare per le attività divulgative e di ricerca. Vengono progressivamente inaugurate la Stazione di Ecologia del Territorio, il Centro di documentazione Didattica, la Biblioteca, il Punto d’informazione e documentazione, Book shop e la sezione “Ambiente Terra”, un percorso che segna l’inizio del nuovo progetto espositivo del Museo concepito come trattazione di temi generali delle scienze naturali, con particolare attenzione alla realtà regionale e ferrarese.