Agosto

Salone dei Mesi


Gherardo di Andrea Fiorini da Vicenza (?)
(doc. tra il 1424 ed il 1485-86)
Agosto
affresco
parete nord


Il Trionfo di Cerere caratterizza la porzione mitologica dell’Agosto: la dea è raffigurata sul consueto carro, qui trainato da dragoni alati, mentre reca nella mano destra la spiga, così come prescritto negli Astronomica di Manilio. A destra, sullo sfondo si scorge il ratto della figlia di Cerere, Proserpina, considerata protettrice dei raccolti. Non a caso, quindi, questa parte della decorazione è dedicata all’attività agricola.

Attorno al segno zodiacale della Vergine troviamo ancora personaggi tratti dalla sfera indiana e persiana di Albumasar: a sinistra Proserpina, al centro una figura di difficile interpretazione astrologica e a destra una donna in atto di pregare che, secondo studi recenti, pare fare riferimento a Iside.

Nel registro inferiore, l’attività ducale principale è stata identificata con Borso che riceve un ambasciatore.

Dal punto di vista dello stile, una tradizione critica che risale a Fritz Harck (1884) ha a lungo riunito i mesi di Agosto e Settembre sotto lo stesso pennello, riconoscendo talvolta questo artista in Cosmè Tura. Nel 1934 però Roberto Longhi tracciò un solco assai netto tra i due mesi: Agosto era da lui considerato di debole mano al contrario di Settembre, letto come opera di un artista di grandissima levatura, che il grande storico dell’arte identificò con il terzo grande protagonista dell’“officina ferrarese”: Ercole de’ Roberti.

Nel corso del tempo, però, si è assistito ad un recupero critico di Agosto grazie essenzialmente agli studi di Carlo Volpe (1977). Riscontrando in questo mese una realizzazione unitaria, Volpe invertiva i rapporti di forza instaurati fino ad allora, evidenziando come ogni idea plastica ed espressiva applicata da Ercole nel Settembre trovi un corrispettivo sostanziale e meno estremista nelle figurazioni del Maestro attivo nel mese di Agosto. Questa relazione tra i due mesi è stata risolta da Volpe stesso in un rapporto maestro-allievo, suggerendo che l’anonimo autore dell’Agosto sia stato il maestro del più giovane Ercole, nel 1469 pressoché esordiente.

Un fortunato ritrovamento documentario ha consentito di dare maggiore sostanza a questa ipotesi: nel marzo del 1467 Ercole de’ Roberti è infatti garzone di bottega presso il “depintore de la corte” Gherardo di Andrea Fiorini da Vicenza. Ciò ha portato a svelare il nome del Maestro dell’Agosto e ha dato forma a uno degli artisti meglio documentati della Ferrara estense, il cui ruolo a corte fu centrale. Curiosa figura di decoratore di oggetti, trofei, palazzi e carte da gioco, il nome di Fiorini emerge dalle carte d’archivio sovente in relazione alle imprese decorative borsiane, a Belfiore come a Belriguardo, sino al palazzo e al monastero della Certosa. L’artista sembra conservare un ruolo di punta anche con Ercole I, distinguendosi come uno dei più longevi artisti del tempo.