Ottobre, Novembre e Dicembre

Salone dei Mesi


Artisti ferraresi (?)
Ottobre, Novembre e Dicembre

Dipinti murali (tempere)
parete ovest


Dei mesi di Ottobre e Novembre sopravvive ben poco: essi dovevano recare nella parte superiore e mediana rispettivamente il Trionfi di Marte e il segno dello Scorpione, il Trionfo di Diana e il Sagittario.

L’accesso murato che interrompe il muro nel mese di Ottobre non è frutto di manomissioni. Da questo varco Borso poteva raggiungere la propria cappella privata, ornata sull’altare da un dipinto di Gherardo di Andrea Fiorini da Vicenza. La cappella è stata abbattuta in occasione della costituzione dello scalone di accesso attorno alla metà dell’Ottocento.

Del mese di Dicembre, invece, si scorge qualcosa in più. Il Trionfo di Vesta, infatti, conserva brani di pittura di altissima qualità: delicati accordi cromatici, una finissima capacità di dipingere i dettagli e, infine, una luce radiosa che appare debitrice non solo alla tradizione estense ma, ancora di più, a quella fiorentina. Per questo ancora ignoto artista è stato coniato l’appellativo di “Maestro del Trionfo di Vesta”.

Nel registro terreno – come si evince dal poco che si vede e, soprattutto, grazie anche alle eliografie realizzate nel 1923 da E. Fontana, tratte dai rilievi tracciati da Giuseppe Mazzolani – il ciclo terminava non con la consueta scena cortigiana, bensì con la rappresentazione del Volto del Cavallo di Palazzo Ducale (oggi Comunale) ove era collocata la statua equestre di Nicolò III: un’immagine che legava pertanto Borso al patriarca estense, a sottolineare la continuità della dinastia.