X - Dipinti e sculture dalla Cattedrale

In quest’area del museo sono esposti alcuni dipinti del XVI secolo provenienti da importanti arredi liturgici della Cattedrale.

La tavola raffigurante la Madonna col Bambino e due devoti [101], che ornava in origine uno degli altari laterali dell’antico Duomo, è di Domenico Panetti, singolare artista attivo a Ferrara agli inizi del XVI secolo, sempre attento a coniugare il classicismo precoce del Perugino con la materia pittorica di matrice padana. La tavola rappresenta uno dei suoi capolavori, caratterizzata dal contrasto tra la valenza ieratica e monumentale della figura della Madonna e il liquido, vivissimo, paesaggio sullo sfondo.

Le tre tavole seguenti, il San Giorgio [102], la Madonna col Bambino [103] e il San Maurelio [104], eseguite attorno al 1515-1530, costituivano il paliotto dell’altare maggiore della Cattedrale. Esse sono state alternativamente attribuite a Girolamo da Carpi, Giovan Battista Benvenuti detto l’Ortolano e, recentemente, a Benventuo Tisi detto il Garofalo, alla bottega del quale certamente spettano. Secondo tale ipotesi, l’incarico di decorare l’altare più importante della Cattedrale sarebbe stato assegnato al pittore di maggior pregio attivo sulla scena artistica estense della prima metà del Cinquecento.

Di fronte ai dipinti sono collocate altre opere lapidee. Il Cristo benedicente [98], opera di ambito campionese della prima metà del Duecento, coronava in origine la vasca battesimale che si trova ancora in Cattedrale, nella cappella del Battistero. La successiva lastra marmorea reca la Sequenza della Vergine [99], un’orazione a gloria di Maria composta in ventinove quartine contenenti tutte le figure del Vecchio e del Nuovo Testamento, che in origine era murata nel pulpito costruito nel 1515, dietro al marmo raffigurante La croce e la testa del Redentore [93].

Il San Giovanni Battista che presenta un devoto [100] proviene, invece, da un sarcofago non identificato: la scultura, caratterizzata da un tradizionale formalismo iconografico, è opera di un anonimo scultore attivo a Ferrara nel XV secolo.