Lo Scalone Municipale e la Piazza Municipale

Lo Scalone Municipale e la Piazza MunicipaleLo Scalone Municipale

Questo maestoso Scalone consente di raggiungere il piano nobile della Residenza Municipale con le sue eleganti sale. Costruito dall’architetto ducale Pietro di Benvenuto dagli Ordini, la sua realizzazione avvenne probabilmente in due fasi: a partire dal 1473 si realizzò la scalinata scoperta, mentre solo tra il 1479 e il 1481 si ultimò la costruzione con le colonne marmoree, la copertura a volte e la caratteristica cupola. Qui l’architettura di ispirazione veneziana si fonde con quella ferrarese tardo medievale, ma si nota già un’evoluzione del linguaggio compositivo nella tipologia degli elementi e dei dettagli decorativi, preludio alle nuove forme rinascimentali, che Ferrara saprà reinterpretare divenendo essa stessa un modello.

Piazza Municipale

Dallo Scalone si ha un ottima vista su Piazza Municipale, un tempo “Cortile” ducale. Qui ebbero luogo alcune tra le prime rappresentazioni sceniche del Rinascimento: molte le commedie classiche apprestate dagli Estensi, come i Menaechmi di Plauto, recitata nel 1486 nella traduzione volgare, a cui assistette anche l’adolescente Ludovico Ariosto.

Il Volto del Cavallo era l’antico accesso al “Cortile” e al Palazzo di Corte. Ai lati del grande arco d’ingresso stanno un raffinatissimo archetto ed una colonna, sui quali sono posti rispettivamente il marchese Nicolò III a cavallo ed il duca Borso d’Este seduto su faldistorio. Le due statue, eseguite nel 1927 dallo scultore Giacomo Zilocchi, sono copie di quelle originali del XV secolo; queste ultime, realizzate da valenti artisti quali Nicolò Baroncelli, Antonio di Cristoforo e Domenico di Paris, furono distrutte nel 1796 durante l’occupazione francese. Originale é la colonna di Borso, più volte restaurata, nonché il quattrocentesco archetto su cui poggia la statua equestre, autorevolmente attribuito a Leon Battista Alberti ed eseguito da Bartolomeo di Francesco.

Sul lato nord della piazza si osservi la Cappella di Corte (oggi Sala Estense), edificata nella seconda metà del XV secolo dal duca Ercole I d’Este per la moglie Eleonora d’Aragona ed in onore della Vergine Maria; il portale monumentale di questa ex chiesa fu composto con elementi di diversa provenienza nel 1692, mentre le due statuette ottocentesche di San Giorgio e San Maurelio, scolpite da Francesco Vidoni, furono collocate durante i restauri condotti nel 1835. L’antico edificio di culto, trasformato in cinematografo nel 1916-17, è ora destinato a conferenze e spettacoli. Il portale é inserito in un interessante prospetto, dove spiccano le otto eleganti finestre trilobate del piano nobile (seconda metà del XV secolo) e la meridiana; quest’ultima, recentemente ripristinata, risale al 1869 ed é opera dello gnomonista Giovanni Zaffi, autore anche di un primo restauro nel 1888.

Sul lato sud della piazza spicca lo stretto Volto del Cavalletto, uno degli antichi accessi al “Cortile”, mentre il prospetto all’imbocco di via Garibaldi è caratterizzato dal Volto della Colombina e da un loggiato rinascimentale, modificato nella parte superiore alla fine dell’Ottocento, quando l’ingegnere Giacomo Duprà fece assumere al corpo di fabbrica di origine quattrocentesca l’aspetto attuale.