Tutto il mondo in un Museo

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Il ricco patrimonio di reperti del Museo di Storia Naturale di Ferrara si è costituito, già prima della sua inaugurazione nel 1872, grazie alle donazioni di benemeriti cittadini. Diversi donatori ottocenteschi erano ferraresi che risiedevano in altri continenti o che avevano compiuto viaggi avventurosi in Africa, in Asia e nelle Americhe.
In questa sala puoi avere una idea generale sulle origini e sul patrimonio dell’intero Museo.
In particolare, potrai notare come nelle collezioni zoologiche siano rappresentate tutte le grandi regioni zoogeografiche in cui è ripartita la fauna mondiale e ammirare la grande varietà delle diverse forme di vita del nostro Pianeta.
Le collezioni storiche, in gran parte ottocentesche, sono qui rappresentate dal grande Orso polare che troneggia al centro della sala, simbolo della storia di queste collezioni. Il Museo, però, conserva ed espone anche molti esemplari di nuova acquisizione. Il suo patrimonio, infatti, è molto cresciuto soprattutto nel corso degli ultimi decenni. Viene incrementato costantemente allo scopo di migliorare il modo in cui le collezioni riflettono la varietà sistemica e regionale.
La collezione di Uccelli è fra quelle che si sono maggiormente arricchite negli ultimi anni, con nuovi esemplari di varie provenienze e di notevole valore scientifico, didattico ed estetico.
Dal cielo in pochi passi al mare. In questa sala infatti è possibile ammirare anche la grande collezione di tesori sommersi, spugne, madrepòre e conchiglie come quella colossale del bivalve Tridacna. Le collezioni di Molluschi oggi sono arricchite da molti altri materiali provenienti da donazioni. Fra gli invertebrati spiccano anche le collezioni entomologiche (dal greco entomòn, insetto) che si sono accresciute in particolare negli ultimi decenni.
In questa sala, è presente anche una piccola sezione etnografica, frutto di donazioni e di reperti affidati al museo in seguito a sequestri giudiziari. Un tempo la collezione era molto più ampia in quanto comprendeva materiali di provenienza soprattutto africana tra cui diversi reperti dell’alto Nilo donati dall’esploratore ferrarese vissuto verso la metà del ‘800, Angelo Castelbolognesi. Purtroppo questi materiali andarono dispersi nel corso dell’ultimo conflitto mondiale.
In anni recenti il Museo ha ricostituito una piccola sezione etnografica grazie ad alcune donazioni di cittadini ferraresi e all’affidamento in custodia di reperti oggetto di sequestro. In questa sala puoi anche ammirare una vetrina dove è esposta una selezione di materiali di popoli nativi dell’America tropicale e dell’Africa. Tra questi, oltre ad armi, utensili e ornamenti di popoli del Corno d’Africa, figurano alcuni «tesori proibiti» come i pregevoli avori di cui oggi è rigorosamente vietato il commercio.


Origine e provenienza dei reperti museali

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E’ necessario spiegare al visitatore del museo l’origine degli esemplari animali conservati nelle vetrine. Innanzitutto, oggi nessun animale, viene abbattuto appositamente per entrare in una collezione di un museo scientifico. Le ragioni sono ovvie, visto che la forte impronta naturalistica e attenzione alla conservazione delle biodiversità sono caratteristiche basilari per un moderno Museo di Storia Naturale. Ma allora, come ci sono finiti gli animali nelle vetrine? Le origini sono molteplici, ne possiamo rintracciare principalmente tre:
animali vittime della strada: quotidianamente moltissimi animali rimangono vittima del traffico lungo le strade. Quando se ne ha notizia, e se l’esemplare è in condizioni accettabili, un museo può recuperarlo a fini scientifici o espositivi.
Esemplari sottoposti a sequestri giudiziari: è il caso di quegli esemplari che appartengono alla fauna protetta e che vengono abbattuti in violazione delle leggi sulla caccia. In questi casi l’autorità giudiziaria, dopo aver sottoposto a sequestro gli esemplari, dispone l’affidamento ai musei secondo fini espositivi e criteri di utilità sociale. Esempi eloquenti: la piccola sezione etnografica, con i suoi tesori proibiti, dove compaiono preziosi oggetti scolpiti nell’avorio di zanne d’elefante e la bella collezione ornitologica, tutti oggetti sequestrati dall’ autorità giudiziaria e affidati in custodia al Museo.
Animali ospiti di allevamenti e di collezioni viventi: oltre ai giardini zoologici, molti animali sono allevati da singoli privati, secondo le disposizioni di legge. Restando all’interno dei criteri di legalità, una volta che gli animali sono deceduti, il museo può cercare di recuperarli per fini espositivi.