Impronte della vita

 

Impronte della vita Questa sala è la meno modificata e la più fedele all’allestimento inaugurato nel 1952 dal Prof. Mario Canella, Direttore del Museo fino al 1978. La sala di paleontologia ha quindi valore di testimonianza storica e museografica.
Nella sala sono presenti sei vetrine.
Una di queste, collocata in posizione centrale, espone parte della collezione Conti raccoglie centinaia di molluschi fossili provenienti dagli strati Pleistocenici di Monte Mario a Roma.
La collezione è stata ceduta al Museo dallo scultore-paleontologo Angelo Conti nella seconda metà dell’Ottocento.
Nella parte alta della stessa teca sono esposti in ordine sistematico alcuni dei principali gruppi di fossili invertebrati.
Le rimanenti cinque vetrine sono disposte lungo le pareti della sala.
In senso antiorario, s’incomincia dapprima quella dedicata ai fossili di vertebrati. Di particolare interesse è la raccolta dei pesci, provenienti dal famoso giacimento fossilifero di Bolca, in prossimità di Verona.
La vetrina successiva è interamente dedicata all’evoluzione della specie umana. Essa conserva l'impostazioni museografica e culturale propria degli anni cinquanta del Novecento, mantenendo oggi valore di documentazione storica.
Procedendo ancora in senso antiorario, si incontra la piccola teca dedicata ai vari gruppi di molluschi fossili, tra cui il gruppo delle Rudiste. Si tratta di anomali molluschi, estinti insieme ai dinosauri, che prima della diffusione dei coralli hanno svolto l'importante ruolo di bio-costruttori di scogliere.
La vetrina successiva è dedicata alle famose ammoniti e ai brachiopodi fossili, organismi estinti che avevano colonizzato gran parte dei bassi fondali marini.
L’ultima teca è dedicata alla paleo-botanica con resti di foglie e tronchi fossili. Nella parte bassa spiccano tre lastre, recentemente restaurate, con resti di palme provenienti dal giacimento di Bolca.
Nella sala, a parete, si può osservare anche il modello di scheletro di Plesiosauro, un grande predatore marino vissuto al tempo dei dinosauri.

La laguna pietrificata

Impronte della vita I pesci fossili (ittiolìti) esposti nella parte alta di questa vetrina, provengono da uno dei più importanti e ricchi giacimenti fossiliferi del mondo: la “Pesciara” di Bolca.
Bolca presenta un’elevata peculiarità: storicamente è il giacimento fossilifero conosciuto da più tempo; infatti, le prime notizie dell’eccezionale contenuto degli strati della Pesciara risalgono alla metà del 1500. Il lungo dibattito su fossili di Bolca rappresenta una caso esemplare di evoluzione del pensiero scientifico in campo geologico e paleontologico degli ultimi quattro secoli.
I primi studi risalenti al VXVII e XVIII secolo, sono fortemente influenzati da una matrice religiosa: tutti i ritrovamenti venivano interpretati in un modo compatibile con un atto divino di Creazione. Per apprezzare pienamente il valore scientifico del giacimento, bisogna attendere fino diciannovesimo secolo quando le scienze geo-paleontologiche si sviluppano e si affrancano definitivamente dal pensiero clericale.
Sintesi del dibattito scientifico e delle vicende storiche legate alla Pesciara sono contenute in diverse pubblicazioni, mentre, dal punto di vista strettamente scientifico, si dispone di una monumentale massa di pubblicazioni, prodotte dalla metà del Cinquecento ad oggi.
Il giacimento fossilifero che, per l’abbondanza di pesci fossili, è noto come “Pesciara”, affiora in Val del Fiume, circa 2 km a nord-est di Bolca.
Il paese di Bolca si trova nella Valle del torrente Alpone, nei Monti Lessini orientali, a circa 25 km a nord-est di Verona.
La Pesciara, attrezzata nel 1998 per l’attività didattica, si presenta come uno “scoglio” isolato di calcari immerso in rocce vulcaniche. Il giacimento è costituito da un pacco di strati calcarei, di spessore inferiore a 20 metri, inclinati verso sud-est ed estesi per poche centinaia di metri quadrati.
Il contenuto fossilifero della Pesciara è decisamente sorprendente. Bolca rappresenta uno dei più importanti giacimenti a conservazione totale del con oltre 250 specie di pesci. Di grande rilevanza è anche il contenuto floristico, oltre alla cosiddetta “fauna minore”, ossia: insetti, crostacei, rettili, uccelli, vermi, cefalopodi, meduse, coralli, molluschi, brachiopodi e foraminiferi.
L’età della Pesciara è riferita all’Eocene inferiore (circa 50 milioni di anni fa).